Le domande più assurde da fare a una guida turistica: Gengis Khan è mai stato a Firenze?

Le domande più assurde da fare a una guida turistica: Gengis Khan è mai stato a Firenze?

Ponte Vecchio, Firenze

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi voglio parlarti del mio lavoro di guida.

Spesso mi vedi postare foto con luoghi di Firenze, Prato, Pistoia, Montemurlo, Siena e sicuramente hai capito che svolgo questo lavoro in una terra che amo molto: la Toscana.

Il mio lavoro come guida turistica è iniziato nel lontano 2003.

Dopo avere terminato gli studi all’Università di Firenze, Prato e la sua storia hanno iniziato ad incuriosirmi ed affascinarmi. E così dopo avere passato la selezione, è iniziata la mia avventura.

Non contenta di ciò qualche anno dopo, ho voluto ampliare i miei studi e diventare guida turistica di Firenze.

Ricordo ancora l’entusiasmo della prima visita guidata con dei signori americani, per me era la prima volta che mi addentravo attraverso i corridoi e le opere d’arte degli Uffizi, avendo l’onore e l’entusiasmo di parlare di opere di Giotto, di Tiziano e di Leonardo da Vinci.

Questo lavoro è impegnativo, ma la fatica non si sente quando si ama ciò che si fa!

È un lavoro, ma anche una passione, che ti tiene sempre in movimento. Non soltanto perché ti sposti fisicamente da un luogo all’altro, ma anche perché non smetti mai di studiare e di approfondire e scoprire.

È un’attività dinamica grazie alla quale entri in contatto con persone che provengono dalle parti più disparate del mondo, e tu come italiana, diventi ambasciatrice del tuo paese, sei testimone vivente di cosa significhi essere italiano e cosa sia la cultura italiana. E hai spesso un arduo compito: consigliare i tuoi ospiti sui migliori piatti della cucina toscana e italiana, i migliori ristoranti…….la lista sarebbe molto lunga.

Ricordo un episodio divertente svoltosi a Firenze nel corso di una visita guidata. In quel periodo lavoravo molto con il turismo russo e, insieme ad altre due colleghe, fui incaricata di guidare un gruppo di ospiti provenienti dalla Mongolia. Dalla gioia di essere a Firenze, il gruppo che era veramente molto numeroso composto da circa un centinaio di persone, iniziò a danzare e cantare nella propria lingua, per rendere omaggio alla nostra città e alla storia dell’Istituto degli Innocenti che avevamo appena visitato. Queste persone erano rimaste così affascinate da chiedermi se Gengis Khan, grande condottiero mongolo, fosse mai giunto a Firenze e se l’avesse mai visitata, o vista l’indole del personaggio, se avesse mai pensato di conquistarla.

Scavando nella mia memoria storica, il tutto in qualche frazione di secondo perché chi pone domande esige risposte pressoché immediate, non ricordavo un simile episodio, la cosa più esotica che ricordassi, era infatti Annibale che varcava le Alpi con gli elefanti, sebbene questo fosse accaduto mille anni prima di Gengis Khan.

Ovviamente il lavoro di guida espone anche a questo, ovvero si instaura un rapporto di fiducia con le persone che guidi e queste progressivamente riscoprono un senso della storia e di appartenenza al proprio paese, e di conseguenza la guida diventa bersaglio delle domande più astruse. A volte sono così assurde che meriterebbero di essere inserire in un bestiario medievale. Non di rado dopo una lunga giornata di lavoro, mi è capitato di sedere davanti ad un buon bicchiere di vino scambiando le migliori domande poste dal pubblico con le colleghe e i colleghi guide. Chissà forse un giorno pubblicherò il mio zibaldone di aneddoti del lavoro come guida turistica.

Si creano così delle leggende metropolitane anche tra le guide……ma questa è un’altra storia.

Hai capito cosa fa una guida turistica? E’ una mediatrice culturale, fa da ponte tra l’Italia e gli altri paesi. Tuttavia si occupa anche di aspetti pratici e organizzativi per rendere piacevole e indimenticabile il soggiorno in Toscana e in Italia, tenendo conto del fattore tempo che spesso è tiranno e non permette deroghe, continuando però a sorridere! La guida turistica è una professione che richiede preparazione, studio, capacità di relazionarsi e soprattutto non è un passatempo, è una vocazione, nella quale non ci si improvvisa!

A proposito della domanda iniziale, Gengis Khan non è mai stato a Firenze. Ma il fatto stesso che questi ospiti si siano posti la domanda è indicativo. Un grande condottiero come il Khan mongolo avrebbe potuto ignorare una città come Firenze?

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