la donna che ha firmato la salvezza di Firenze

la donna che ha firmato la salvezza di Firenze

La cupola delle Cappelle Medicee, una delle ultime imprese patrocinate della donna che salvò Firenze.

Accadde il 31 ottobre.

Questa data per molti coincide con la festa di Halloween, diventata ormai familiare in Europa negli ultimi anni.

La data del 31 ottobre è da tempo divenuta particolarmente significativa per Firenze e per la Toscana tutta,   senza dubbio però quest’anno si arricchisce di una ulteriore pregnanza.

La notte scorsa il 30 ottobre, una data che non dimenticheremo facilmente, la città di Firenze, è stata oggetto di violenze e scorribande.

Ecco quindi che è ancora più necessario ricordare cosa ricorre oggi.

Proprio il 31 ottobre 1737 veniva firmato a Firenze un importante documento che avrebbe cambiato la storia di questa città. Potresti chiederti a questo punto, di cosa si tratta? Chi ha firmato cosa?

Anche questa volta il personaggio illuminato fu una donna, Anna Maria Luisa de’ Medici.

Si trattava di una donna colta, aggraziata e quanto mai lungimirante.

Secondo le logiche politiche dei casati regnanti dell’epoca, si cercò per la giovane pulzella di casa Medici un partito degno di questo ruolo.

Per dovere di cronaca è tuttavia necessario aggiungere che inizialmente non fu impresa facile trovare un partito per la giovane donna. Potresti chiederti, perché?

Aleggiava sulla giovane una cattiva nomea a causa di sua madre. Chi era sua madre?

Si trattava della cugina di Luigi XIV, il noto re Sole, ovvero Marguerite Louise d’Orléans, la quale era andata in sposa a Cosimo III de’ Medici. La loro unione si rivelò un insuccesso totale, e grazie alle sue pressioni, la cugina del re, una volta assolto il compito di dare una discendenza alla famiglia Medici, ottenne una sorta di separazione ante litteram, e con il pretesto di ritirarsi in un eremo, riuscì a rivedere il suolo francese.

Statua dedicata ad Anna Maria Luisa, l’ultima dei Medici

Malgrado questi presupposti, a 23 anni Anna Maria Luisa contraeva matrimonio con Giovanni Carlo Guglielmo I, principe elettore del Palatinato e si trasferiva presso la corte di quest’ultimo nella città di Düsseldorf.  Presso questa città la giovane Medici rimase fino alla morte del marito e qui insieme a quest’ultimo fu mecenate di molti artisti e musicisti.

Nel 1717 Anna Maria Luisa rimasta vedova rientrava a Firenze, dove nel frattempo le sorti della famiglia granducale cominciavano a mutare.

L’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici non aveva avuto eredi dalla sua unione matrimoniale.

La stessa sorte era toccata anche ai suoi fratelli, Gian Gastone de’ Medici e il gran Principe Ferdinando:

entrambi infatti non avevano eredi e si presentava all’orizzonte la fine di questa gloriosa famiglia.

Esattamente a questo punto della storia, entrò in campo Anna Maria Luisa, la quale riescì a rovesciare le sorti della storia. In che modo?

Ormai consapevole di essere rimasta l’ultima erede della famiglia Medici, i fratelli erano già scomparsi prima di lei, e apprendendo che non potendo essa stessa essere riconosciuta come erede legittima del Granducato, la successione sarebbe passata al casato austriaco degli Asbugo-Lorena, Anna Maria Luisa comprese quanto fosse importante il proprio ruolo.

L’estinzione della sua famiglia infatti, non implicava che se ne cancellasse il ricordo ed il ruolo avuto a Firenze. In circa tre secoli al potere i Medici, esercitando il loro mecenatismo, avevano collezionato opere d’arte di grande valore e avevano fatto di Firenze la culla dell’arte, nella sua accezione più ampia, della scienza, della musica e della cultura.

Per non dimenticare tutto ciò l’Elettrice Palatina decise di sottoscrivere una convenzione, il Patto di famiglia, i cui contraenti erano la dinastia degli Asburgo – Lorena da una parte e i Medici dall’altra.

Nel documento leggiamo che “La Serenissima Elettrice cede, dà, e trasferisce al presente a Sua Altezza Reale [Lorena] per lui, e i suoi successori Gran Duchi, tutti i Mobili, Effetti e Rarità̀ della successione del Serenissimo Gran Duca suo Fratello, come Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioie, ed altre cose preziose, siccome le Sante Reliquie e Reliquiari, e lor Ornamenti della Cappella del Palazzo Reale, che Sua Altezza Reale si impegna di conservare, a condizione espressa che di quello è per ornamento dello Stato, e per utilità̀ del Pubblico, e per attirare la curiosità̀ dei Forestieri, non ne sarà̀ nulla trasportato, o levato fuori della Capitale, e dello Stato del Gran Ducato.”

Di fatto quindi i Lorena diventavano eredi della famiglia Medici, tuttavia le collezioni di famiglia diventavano inamovibili dal suolo fiorentino per attirare l’interesse dei visitatori. Questo, almeno in parte, scongiurò che i grandi capolavori dell’arte fiorentina lasciassero la Toscana e non vi facessero più ritorno.

Non credi che questa donna sia stata molto saggia e sagace?

Una volta assicurata la salvezza delle collezioni dei suoi avi, Anna Maria Luisa morì a Firenze il 18 febbraio 1743.

Ricordati di questa storia ogni volta che entri in un museo o in una chiesa di questa città, in particolar modo quando entrerai nelle Museo delle Cappelle Medicee e visiterai la Cappella dei Principi. Un progetto ambizioso e costoso che fu portato a termine grazie all’ultima dei Medici.

 

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