22 Set storia della “Cecchina”, nata a Firenze
Riesci a immaginare quale era la condizione di una donna che voleva diventare artista, musicista, poeta in passato?
In molti casi, ma non in tutti, le donne che riuscivano a realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni erano figlie d’arte. In altre parole erano figlie di un padre che le aveva precedute nell’esercizio di un mestiere. Il padre le guidava lungo un cammino impervio. Spesso sfidava la mentalità del tempo.
Sicuramente avrai sentito parlare della talentuosa pittrice Artemisia Gentileschi, della pittrice e musicista Tintoretta al secolo Marietta Robusti, figlia del veneziano Tintoretto, di Sofonisba e Elena Anguissola pittrici cremonesi lodate anche da Giorgio Vasari.
La storia che voglio raccontarti oggi però, riguarda una donna nata e vissuta a Firenze tra il 1500 e il 1600. Sai di chi sto parlando?
Di Francesca Caccini, figlia del musicista Giulio Caccini, compositore presso la corte medicea. Francesca Caccini, detta la “Cecchina”, era nata proprio durante il mese di settembre.
Sicuramente saprai che la corte della famiglia Medici era un luogo di grande vivacità culturale. Qui si allestivano spettacoli grandiosi che avrebbero fatto impallidire i più grandi scenografi e costumisti di Hollywood e Cinecittà!
Giulio Caccini intuisce il talento della figlia e sceglie un evento di grande interesse per la prima esibizione della piccola “Cecchina”. L’occasione è l’opera messa in scena a Palazzo Pitti per le nozze di Maria de’ Medici con il sovrano di Francia, Enrico IV nel 1600. Per questa occasione Giulio Caccini e Jacopo Peri compongono l’Euridice. Si tratta del primo melodramma mai rappresentato. Questo nuovo genere musicale associa musica e recitazione.
I Medici con questo evento sono sotto i riflettori internazionali e non possono avere cadute di stile. Pertanto non si risparmiano nelle celebrazioni e nei festeggiamenti, e coinvolgono i migliori artisti, musicisti, chef, scenografi.. Anche Giulio Caccini è consapevole del momento e non esita a coinvolgere sua figlia.
In questa occasione Francesca ha tredici anni e viene notata per la sua voce angelica. Da qui inizia un cammino in ascesa e la giovane musicista.. La “Cecchina” non limita il proprio talento al canto, studia il latino e le lettere, studia le lingue straniere, suona vari strumenti musicali tra cui il clavicembalo e il liuto. A diciotto anni inizia a comporre opere ed è la prima donna italiana a firmare un’opera melodrammatica la liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina. A quell’epoca non era comune trovare una donna che firmasse la paternità di un’opera. Per tutto il secolo precedente alcuni ruoli a corte erano riservati esclusivamente agli uomini.
Diventa una delle virtuose barocche più affermate di Palazzo Pitti, e anche quando si presenteranno per lei occasioni professionali a lungo termine nelle corti europee, i Medici si rifiutano di privarsi di un così grande talento.
Se ti è piaciuta questa storia al femminile, ti consiglio di ascoltare alcune arie tratte dagli spartiti arrivati fino a noi.
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